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Il paese della musica
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Ah... l'Italia, il paese della musica...
Per secoli è stato così, questo è stata considerata. Praticamente tutta
la musica fino ad oggi ha delle radici in Italia: la notazione,
gli strumenti, le forme, le parole che si
usano in musica. Dall'Italia, queste invenzioni si diffusero
dappertutto, con
i musicisti italiani che si spostavano in tutta Europa, chiamati dalle
varie corti, fino in Russia
e poi nel nuovo mondo, tramite le corti dei colonizzatori delle
Americhe.
Musicisti stranieri facevano viaggi
in Italia, quasi dei pellegrinaggi,
per studiare i segreti della musica e riportarli nei loro paesi; tra i
più importanti vi furono Handel, Mozart, Berlioz.
Ancora oggi, tra i rappresentanti più noti del paese della musica in
tutto il mondo ci
sono: Albinoni, Vivaldi (morto
a Vienna), Boccherini (vissuto a lungo e morto a Madrid), Verdi, Puccini, Rossini (morto a Parigi), Cherubini
(vissuto a lungo e morto a Parigi), Paganini
(che portò
la sua musica in tutta Europa) e un altro meno noto virtuoso del
violino, Locatelli (morto ad Amsterdam), i costruttori di strumenti
musicali Amati, Stradivari...
e l'elenco potrebbe continuare a lungo.
La musica
scritta
Le prime musiche di cui sono rimaste testimonianze scritte sono i canti
religiosi cristiani, la
liturgia ambrosiana e poi gregoriana. La prima scuola di canto (schola cantorum) fu formata a Roma
nel IV secolo, nell'ambito della chiesa. Molte scuole poi diffusero la
musica
in tutto il mondo cattolico. La musica favorì anche la diffusione della
conoscenza della religione e la musica è sempre stata una parte
importante delle cerimonie religiose, con i fedeli che partecipavano
più o meno attivamente.
I nomi delle note
I nomi delle note, DO RE MI FA SOL LA
SI, che mezzo
mondo tuttora usa, sono nati nel paese della musica. Prima di questi
nomi, le note venivano indicate con le lettere da A a G. I nuovi nomi
vennero dati da Guido d'Arezzo, monaco benedettino e teorico musicale,
nell'XI secolo. I cantori dell'epoca conoscevano l'inno a San Giovanni,
patrono dei cantori, i cui versi sono:
Ut
queant laxis
Resonare fibris
Mira gestorum
Famuli tuorum
Solve polluti
Labii reatum
Sancte Johannes
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(traduzione:
"Affinché i tuoi servi possano cantare con voci libere le
meraviglie
delle tue azioni, cancella il peccato del loro labbro contaminato, o
san Giovanni") |
Le prime sillabe di ogni verso cominciavano con una nota diversa, che
era in successione. Poiché i cantori lo conoscevano benissimo, Guido
pensò di prendere le prima sillabe di ogni verso per
insegnare ai cantori le sei note in successione, così nacquero i nomi
delle note. All'epoca usavano sei note, il SI fu aggiunto dopo.
Nel '600, un altro italiano, Giovanni Battista Doni, diede alla nota UT
l'attuale nome DO (forse dal suo nome).
Il rigo musicale
Guido d'Arezzo non diede solo i nomi alle note, elaborò tutto un
sistema per l'insegnamento della musica (il canto). Inoltre propose
l'uso del tetragramma, cioè
quattro righe, su cui scrivere le note. Prima del tetragramma, si erano
usati un solo rigo, poi un secondo, che indicavano solo le note F e C,
mentre le altre note venivano scritte lì vicino e indicate ai cantori
dal maestro, con gesti della mano per indicare l'altezza approssimativa
dei suoni. I canti erano conosciuti a memoria, perciò i gesti della
mano servivano solo a ricordare, suggerire, l'andamento della musica.
L'introduzione del tetragramma fu molto importante, perché consentiva
di scrivere e indicare precisamente le note da cantare.
In seguito, nel XV secolo, al tetragramma venne aggiunto un altro rigo
(pare da Ugolino da Orvieto) e nacque così il pentagramma.
Gli strumenti musicali
Molti
degli strumenti musicali fuorno creati in Italia, il paese della
musica: violini,
viole,
violoncelli furono prodotti con la forma attuale fin
dal 1500 a Cremona e Brescia. La produzione si diffuse in altre parti
d'Italia e all'estero. I primi esemplari di pianoforte, ancora
oggi attualissimo, furono fabbricati in Italia da Bartolomeo
Cristofori, poco prima del 1700.
La fisarmonica (inventata
prima e altrove), dalla prima metà dell'800 ha trovato il suo centro di
massima produzione in Italia, a Castelfidardo, da dove sono stati
esportati in tutto il mondo. Tuttora gli strumenti prodotti lì sono
considerati tra i migliori. |
Strumenti
dell'Orchestra
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Dall'opera al musical
Nell'Italia,
paese della musica, alla fine del 1500 fu inventata
l'opera, a Firenze da un
gruppo di amici, letterati, artisti e musicisti (tra cui Vincenzo
Galilei, padre di Galileo) che si ritrovavano in casa del
conte Bardi.
Questi uomini rinascimentali, riscopritori dell'antichità greca,
pensavano di ricreare quella che credevano fosse la tragedia greca, uno
spettacolo in cui si fondessero il dramma e la musica.
Così nacque il dramma in musica, l'opera, in cui la vicenda teatrale è
narrata e accompagnata dalla musica. L'opera si sviluppò in opera
seria, opera buffa, operetta e
a fine '800 si è trasformata in America nel moderno musical. |
Poster
Opere di Puccini
My Fair Lady
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Questi
sono solo alcuni cenni sul perché l'Italia è stata considerata
per molto tempo il paese della musica. Vedremo qualcos'altro poi e cosa
è rimasto di questa storia e tradizione...
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